Piero Masia, un pittore tra il Novecento e il Duemila


Quando si parla di arte il nostro pensiero corre immediatamente alle espressioni le più singolari: fotografia, scultura, canto, musica, pittura ed altre ancora.
Proprio di musica e pittura si è interessato fin dai primi anni della sua vita, l’amico di cui andremo a parlare.
Piero Masia nasce ad Ossi (Prov. Di Sassari) nel 1947 ed appena ventenne lascia la sua Sardegna per trasferirsi a Torino e continuare i suoi studi umanistici, musicali ed artistici. Frequenta la facoltà di Giurisprudenza, continua a suonare nel complesso musicale di genere “soul music” da lui fondato e nello stesso tempo frequente gli ambienti artistici venendo a contatto con Menzio, Gazzera, Carluccio ed altri.
Nel 1974 è fra i soci fondatori del Circolo artistico “Il Pennellaccio” diventandone in seguito il Presidente.

Non è facile, per Piero Masia sottrarsi al fascino del paesaggio, delle persone, dei colori della sua Sardegna; la sua pittura passa dal più tradizionale modo figurativo alla ricerca della scomposizione, frammentazione e accostamenti cromatici, le figure appaiono quasi abbandonate ma al tempo stesso in primo, anzi in primissimo piano.
L’interpretazione del figurativo, nel suo nuovo ed ultimo momento pittorico si realizza in un qualcosa originalmente soggettivo, ma anche compiutamente concreto.
Al suo attivo, Piero Masia, conta diverse mostre in Italia e all’estero; tra le più significative ricordiamo a Palazzo Chiablese nel 1976 a Torino, e nel periodo 1996 – 1998 mostre collettive a Philadelphia, New York, Washinton, Tokio, Parigi e non da ultimo alcune splendide personali al Circolo Ufficiali di Torino.
Attualmente resiede e dipinge a Venaria.
Marco Bertello
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