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26 aprile 2006

REQUIEM DI MOZART: Brillante esecuzione per l’Accademia Corale Stefano Tempia

Energica e appasionata conduzione del direttore venezuelano Francisco Noya



L’Accademia Corale Stefano Tempia, la più antica associazione musicale del Piemonte e, come accademia corale, la più antica d’Italia ha festeggiato al conservatorio G. Verdi di Torino i 250 anni della nascita del compositore e maestro austriaco Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791).
Il Requiem è da sempre uno dei componimenti mozartiani tra i più discussi nella storia della musica, ove si sono creati grandi misteri da film giallo a partire dalla mitica uccisione di “Wolfi” (come lo chiamava la moglie Costanze) da parte del musicista italiano Antonio Salieri. Notizia già da tempo smentita, tra i due vi era solo una normale e umana rivalità poiché Salieri soffriva il grande genio di Mozart, un genio forse ineguagliabile per la sua straordinaria prodigiosità sin da bambino (la prima composizione a soli tre anni) che si è poi protratta per tutta la sua breve esistenza.
In realtà Antonio Salieri, musicista italiano, stimava il grande genio ed era anche un ottimo organizzatore e promotore di eventi musicali e teatrali di corte, un “manager” dei tempi antichi con una agenda giornaliera fitta di appuntamenti, era lui che in prima persona contattava artisti da tutta Europa.
Tornando al Requiem si seppe in seguito che fu il conte Franz Walsegg Stuppach a commisionarlo a Mozart, scosso dalla perdita della giovanissima moglie gli avrebbe dedicato questa messa che avrebbe fatto eseguire come sua.
Per l’esecuzione al Conservatorio la Stefano Tempia ha chiamato sul podio Francisco Noya, direttore d’orchestra di origine venezuelana, oggi figura di spicco nella realtà musicale del New England, direttore musicale della Longwood Symphoy Orchestra e ospite di diverse orchestre in Venezuela, Brasile, Austria, Spagna, Italia e Stati Uniti. Noya, inoltre, fa parte del programma American Syphony Orchestra League’s National Conductor Preview Program, che lo ha reso celebre a livello mondiale.
Francisco Noya a capo del coro e dell’orchestra della Stefano Tempia e del gruppo vocale Eufonè è stato coadiuvato dai maestri del coro Michele Frezza (chorus master dell’Accademia e docente di musica presso il collegio Sacra Famiglia di Torino) e da Alessandro Ruo Roi; Monica Tarone soprano, Giorgia Bertagni contralto, Aleandro Escobar tenore, Enrico Bava basso.
Lunghissimi gli applausi dell’affezionato pubblico che ha reso omaggio al bambino prodigio austriaco, ricambiato dal bis del “Lacrimosa” l’ultima parte compiuta da Mozart ( le parti finali sono state completate dopo la prematura morte dall’allievo Franz Xaver Sussmayr) qui si ha l’impressione “…che il confronto con la morte stia abitando lo stesso terreno dove prima era fiorito il desiderio di felicità”, come se fosse il testamanto spirituale di un Mozart ormai afflitto dalla malattia ma sino all’ultimo contento e felice nella sua arte.

Marco Bertello