BARBARA BERLUSCONI
La ragazza bionda dallo sguardo intenso, profondo e convinto.
Barbara Berlusconi la si può definire il personaggio rivelazione dell’anno. E’ stata coraggiosa e sincera la sua intervista alle “Invasioni Barbariche” di Daria Bignardi ove ha dichiarato che non le piacciono i reality, il programma Buona Domenica e che nutre una certa stima per Fausto Bertinotti (chissà come è contento papà Silvio!!! Ma del resto…ha dichiarato pure lui di nutrire una certa stima per un personaggio della politica come Bertinotti, dal comportamento educato…sempre ben vestito, con molto gusto).
Sul periodico Rcs “A” è uscita la prima intervista ufficiale a B.B. che riproponiamo in parte agli amici dell’Idea Felix People.
Ti chiami Berlusconi. Mai pensato di goderti la vita e tanti saluti?
Ma la vita so godermela, eccome. Però, per essere felice, non posso prescindere dalla costruzione di me stessa. E poi, il lavoro non è qualcosa di negativo, è un’attività formativa, razionale.
La prima generazione costruisce, la seconda distrugge. E’ un luogo comune che spesso si rivela fondato.
E’ vero, il genio è raro. Al grande stratega Filippo il macedone capitò di avere per figlio Alessandro Magno, ma, appunto, se ne parla ancora, Comunque, tra il genio che costruisce e il figlio incapace che distrugge, c’è pure la terza via di chi riesce a mantenere. (…)
Che cosa sai di chi vive con uno stipendio?
Ho amici che si possono permettere quello che vogliono, e amici che non possono pemettersi di uscire a mangiare una pizza. Dalle elementari alle medie ho fatto la scuola steineriana, che è privata ma frequentata da bambini con realtà familiari molto differenti. In classe con me c’erano coloro che a casa non avevano il telefono fisso, e non era uno snobismo, erano questioni di bolletta, Sono tuttora miei cari amici. Poi, al liceo, a Monza, ne ho conosciuti di nuovi. L’Amicizia scatta per affinità, non perché si fa tutti parte dello stesso giro di privilegiati. (…)
E’ il gruppo di Milano Young ? Lì siete tutti ragazzi dal cognome famoso.
Bisognerebbe sfatare il pregiudizio sui “Figli di papà”. Nella Milano Young ho conosciuto ragazzi che studiano tanto e lavorano, Che sentono la necessità di impegnarsi nel sociale. Geronimo La Russa, per esempio, è un ragazzo intelligente, molto diplomatico e molto persuasivo. Lo stimo davvero.
Ma questa vostra Onlus, Milano Young appunto, di che si occupa? Da qualche parte ho letto che costa più di quanto incassi.
Questo non è mai successo. La Onlus fa arrivare aiuti a chi ha bisogno. Finanziamo le borse di studio della Matteo Cavenaghi, un’istituzione che porta alla laurea giovani africani destinati a tornare a lavorare nel loro Paese e formare lì una classe dirigente. Abbiamo contribuito alla costruzione di un orfanotrofio dopo lo Tsunami e a tante altre iniziative. L’obiettivo è avvicinare i giovani all’idea di aiutare gli altri. Non è sempre facile: chiedere venti euro può anche significare che chi te li dà per quella settimana rinuncia a uscire la sera.
L’intervista a Barbara prosegue ancora per diverse battute sul periodico “A” ma per l’Idea Felix People ci limitiamo ancora a poche domande che concludono la nostra sequenza curata da Marco Bertello.
Faresti politica?
Adesso no. Mi capita di avere vent’anni in un momento davvero troppo confuso. Alla mia età cerchi passione, sogni, entusiasmo. Tendi a scegliere gli estremi.
Bertinotti?
Bertinotti mi è simpatico e Marx mi ha molto affascinato.
Lo sapesse tuo padre.
Marx è stato un grande rivoluzionario. La sua visione è straordinaria : un mondo in cui gli uomini danno ciò che possono e prendono ciò che gli serve, nel rispetto della comunità. Non si tratta di essere tutti uguali, è proprio perché ogni uomo è diverso che questo dare e ricevere può attuarsi. Ma non c’è niente di più lontano da quello che la storia ci ha dimostrato essere parte importante dell'uomo: l’istinto alla sopravvivenza e il desiderio di proprietà privata. Proprio per questa ragione lui stesso aveva teorizzato la gradualità dell’avvento del comunismo: avrebbe dovuto attraversare fasi obbligate, non essere imposto. Non c’è nulla di più lontano dal pensiero di Marx del comunismo applicato da Lenin e ancora adesso idealizzato. Marx stesso diceva:"Moi Je ne suis pas marxiste”.
I ricchi di sinistra, la “sinistra al caviale”, suscitano sempre l’ironia della destra.
Distinguiamo. C’è il radical chic che usa le amicizie di sinistra e poi fa contratti da fame ai suoi dipendenti. Gli esempi in Italia non mancano. E c’è gente con autentiche convinzioni. Io apprezzo la coerenza di questi ultimi.
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