MUSICA: Direttore

ARTURO TOSCANINI
Il “Divino” Arturo, uno dei massimi della direzione d’orchestra,nostro, tutto italiano! Nato a Parma nel 1867, diplomatosi in violoncello e composizione a Parma nel 1885 e solamente l’anno dopo già saliva sul podio del direttore a Rio de Janeiro con Aida, chiamato a sostituire il direttore incaricato. Nel 1896 avvenne la definitiva consacrazione a direttore d’orchestra e…che direttore!! Con la D maiuscola! Ciò avvenne proprio a Torino con la prima di Bohéme di Giacomo Puccini. Poi passò alla volta di New York come direttore del Metropolitan dal 1908 al 1915. Terminata tale esperienza diviene direttore artistico dell Teatro alla Scala di Milano dal ’20 al ’29 e poi nel ’28 fu chiamato a capo della filarmonica di New York. Una data saliente è il 1931 quando si rifiutò si dirigere alcuni inni italiani di quel periodo storico. Subì delle aggressioni a Bologna, stabilitosi in seguito negli stati uniti divenne direttore dell’orchestra della NBC.
Arturo è soprattutto ricordato per aver riformato il teatro d’opera nel 1921, con il sindaco Caldara e il direttore del “Corriere della sera” Albertini dando vita all’Ente Scala, un unione strategica tra pubblico e privato, un modello per tutte le istituzioni musicali a venire. Considerato un conservatore illuminato era un perfezionista assoluto (forse un po’ rompi scatole ma sicuramente efficace e geniale) per Arturo l’arte non era un valore commerciale, ma il simbolo di una civiltà. Aveva un carattere brusco, non si rassegnava ai compromessi, esigeva il rispetto e la politica non doveva condizionare il suo lavoro, ma essergli sottomessa. Ricordiamo: un forte interesse per la musica sinfonica, in Italia allora poco eseguita – Nel 1920 portò per la prima volta l’orchestra della Scala in America – Fu il primo non tedesco invitato a Bayreuth per il Festival Wagneriano – Primo interprete, in Italia, di “An american in Paris” di Gershwin. Occorre aggiungere che Toscanini è stato uno dei padri del Rinascimento americano un precursore dei grandissimi che verranno n egli anni a seguire tra i musicisti europei emigrati in America e gli yankee alla Bernstein e Schippers.
MaBe
(per la produzione di questa sintetica biografia commentata si è fatto riferimento a diverse fonti di informazioni scritte e orali tratte da dibattiti a semplice conduzione familiare o amichevole. Tra i riferimenti la rivista “Amadeus” n°200)
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